Di economia ci capisco proprio poco.

Della politica invece mi sembra di capire molto di piu’. E’ piu’ simile a noi bambini. Ai politici come a noi ci piacciono le parole, non i discorsi complicati. A noi, come ai politici, ci piace soprattutto litigare e spingersi. Ai politici, come a noi, ci piace vivere in un mondo tutto nostro che con la realta’ c’entra a volte poco.

Se un bambino dice una parolaccia o una parola buffa, che so CACCA. tutti ridacchiamo, la ripetiamo, magari ne discutiamo per ore. cacca! cacca? hihhi cacca!? prima io: cacca! io piu’ forte CAAAACCCCCAAA… (Vabbe’ avete capito)

LA stessa cosa e’ successa l’altro ieri con tremonti. Lui dice una parola banale. POSTO FISSO. E giu’ tutti a ripetere, titolare, commentare.

Mica c’entra niente col contenuto. 

Se dovesse entrarci allora dovrei pensare o: 

• a mio nonno che ha lavorato con il posto fisso per 40 anni; oppure
• a mio padre e mia madre che hanno lavorato da precari per 10 a testa.

E tuttetre non stanno messi bene. Allora ho capito che c’era un trucco: l’alternativa e’ sempre uno schifo passato (la schiavitù fissa a vita) per uno schifo presente (la schiavitù alternata, in attesa di quella fissa).

Allora, bambinate per bambinate, preferisco le nostre: