Il ministro Brunetta mi assomiglia un sacco.
E’ poco più alto di me e, come me, sta sempre a litigare e strepitare con tutti e tutto.
Ieri sera mio padre mi ha costretto a verdermi la trasmissione di La7 Exit in cui c’era anche lui (mi sa tanto che è un dipendente pubblico). Ma c’era anche un giornalista/direttore che si chiama Menichini (mi pare).
Allora come al solito, come noi bambini, questi urlavano e si accusavano di questo o quello. E, come facciamo spesso noi bambini, Brunetta reagiva alle accuse attaccando (vedi dal minuto 19). Per esempio, mentre parlava questo Menichini, ha cominciato a urlare: Menichini lei non studia, lei non si applica, non ha studiato…
E quindi Menichini (se è vero che non studi) comincia a starmi simpatico.
Poi è uscita fuori una storia. Quella che i dati sul numero di dipendenti pubblici che lavorano o non si danno malati. Ebbene Menighini (e la conduttrice) dicono: “gli uffici non sono obbligati a dare questi dati (ogni mese) quindi sono parziali”.
Allora il Ministro risponde dicendo che è vero, ma che gli enti/uffici volontari sono tanti, almeno “la metà dell’universo”, e sono ripartiti (“stratificati”) in tutte le tipologie e che sono quindi rappresentativi. Allora riprende con la cantilena: lei non ha studiato, lei non conosce, non capisce. Se vuole che le dia qualche lezione di statistica? Però deve studiare…
Allora mi giro a guardare mio padre che la statistica l’ha studiata e con i campioni ci lavora. E lui mi spiega che se il campione non è “estratto” o “selezionato” NON può essere rappresentativo. Per il semplice motivo che se per qualche motivo “i volontari” si propongono per qualche motivo o sono diversi dai non volontari – che so perchè hanno dati buoni e vogliono fare bella figura – tutto è falsato.
Allora chi non ha studiato è il ministro. Allora accusava un altro per non dire che aveva sbagliato.
Allora anche lui mi sta simpatico.
Come bambini, non come giornalisti o politici, sia chiaro.